Malattie neurodegenerative

Psicologa Del Signore - Alzheimer e malattie neurodegenerative
Psicologa Del Signore – Alzheimer e malattie neurodegenerative
 

Malattie neurodegenerative – A chi si rivolge?

Malattie neurodegenerative, per persone che presentino difficoltà di memoria, attenzione, modificazioni comportamentali affettive o soggetti che desiderino valutare il proprio funzionamento cognitivo a titolo preventivo, specie durante la terza età; persone affette da Malattia di Alzheimer o altre forme di decadimento cognitivo; adulti con traumi cranici, post-ictus, tumori cerebrali

 

Tra i limiti che la nuova età può portare con sé, può inserirsi un indebolimento del funzionamento cognitivo, che rappresenta una delle principali preoccupazioni che possono interessare la persona anziana. Una perdita delle proprie abilità cognitive apre infatti scenari di dipendenza e riduzione dell’autonomia che possono preoccupare. Diviene fondamentale aiutare il paziente a discriminare tra una perdita di memoria legata ai normali processi di invecchiamento cerebrale, che può essere compensata ricercando un nuovo equilibrio personale, e una perdita di memoria legata invece a un processo patologico, neurodegenerativo in atto. Strumento d’elezione per perseguire tale scopo è un’accurata valutazione neuropsicologica, che permette di quantificare eventuali difficoltà cognitive e coadiuvare un inquadramento diagnostico, in caso di sospette patologie neurodegenerative (Malattia di Alzheimer, Demenza Vascolare, Demenza FrontoTemporale…).

La valutazione consiste in un primo colloquio esplorativo e in una valutazione formale delle principali aree cognitive (memoria, attenzione, linguaggio…), attraverso test psicometrici standardizzati.

I dati di incidenza della Malattia di Alzheimer, in continua crescita, pongono non pochi interrogativi al riguardo ed evidenziano la necessità di una diagnosi precoce e tempestiva, al fine di una miglior presa in carico. Secondo le stime riportate dal World Alzheimer Report (2015 e anni successivi), il rapporto mondiale sulle demenze, pubblicato dall’Alzheimer Disease International (federazione internazionale delle associazioni di Alzheimer di tutto il mondo), siamo infatti di fronte a una vera e propria emergenza.

Il Report, basato sulla revisione sistematica delle previsioni relative a prevalenza, incidenza e costi della demenza a livello mondiale, riporta l’emergere di un nuovo caso di demenza ogni tre secondi. Se nel 2015 sono state individuate circa 47 milioni di persone affette da demenza, nel 2030 si prevedono circa 75 milioni di casi, e nel 2050 circa 132 milioni di casi nel mondo. Si stima infatti che ogni anno circa 9,9 milioni di persone sviluppino una demenza, appunto una ogni 3 secondi.

Non essendo attualmente stata individuata una terapia risolutiva, per garantire la massima efficacia delle strategie attualmente disponibili occorre pervenire a una diagnosi il prima possibile, in uno stadio iniziale di malattia, in cui ancora si hanno margini terapeutici.

La valutazione neuropsicologica si inserisce tra gli strumenti che permettono di pervenire a un’accurata diagnosi differenziale, discriminando tra ‘normali’ dimenticanze legate a un fisiologico invecchiamento cerebrale, e un significativo deficit delle abilità mnesiche e cognitive in genere.

“Ho perso un po’ la vista, molto l’udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent’anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente” (Rita Levi Montalcini)


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